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Gerda reggeva la fotocamera nel palmo,
la guardava con la gioia delicata rivolta a un gattino ancora strabico.
« Capite anche voi quanto la mia Leica sia utile alla causa, vero? »
aveva concluso con un sorriso disarmato.
Gerda Taro ... la persona ...
gli scritti che appaiono sulle foto sono tratti da:
"La ragazza con la Leica", di Helena Janeczek
Premio Strega 2018
Gerda reggeva la fotocamera nel palmo,
la guardava con la gioia delicata rivolta a un gattino ancora strabico.
« Capite anche voi quanto la mia Leica sia utile alla causa, vero? »
aveva concluso con un sorriso disarmato.
E poi, la signorina Pohorylle, cittadina polacca nata a Stoccarda,
possedeva le virtù marziali che Hitler pretendeva dalla gioventù tedesca:
agile come un levriero, tenace come il pellame, e qualche volta dura come l’acciaio.
Ma la tenacia e la durezza di Gerda erano modellate in tutt’altra pasta: non guerriera. Non mortuaria.
Vivere a tutti i costi, ma non a ogni prezzo.
… che Fred fosse così incantato dalla bravura con cui Gerda batteva la macchina
da averla fotografata in quella posa:
le dita morbide sulla tastiera, il volto cangiante tra sorrisi, smorfie,
risolutezza, concentrazione, sfida, soffi di fumo allusivi di un dialogo
collaudato tra la macchina da scrivere e la macchina fotografica.