Gerda Taro       ... il coraggio ...

Foto di Gerda Taro
Foto di Gerda Taro
5 settembre 1936, sfollati in fuga da Cerro Muriano (Cordova) – Robert Capa e Gerda Taro, di spalle, camminano insieme in direzione contraria a quella della gente, verso il fronte della battaglia
Le foto sono di Fred Stein (in alto e a sinistra) e di Robert Capa (a destra)

    Quanto tempo (ore? minuti?) sarà passato tra l’istante in cui Gerda ha scattato la foto di un mezzo incendiato e l’istante in cui il mezzo su cui viaggiava è stato investito? Nel camion in fiamme saranno bruciati vivi? Gerda li avrà sentiti urlare?
    Quanta gente ha visto morire prima di morire?
    ed erano già morti tutti all’ospedale di Valencia… Gerda si infilava tra i corpi martoriati, si chinava per scattare...
    ... «Io sarei scappata, o avrei pianto e vomitato anche l’anima. Lei invece scattava, scattava tre volte, poi cambiava cadavere…
    ...la mia amica che cosa era diventata laggiù in Spagna?»
    «Una donna molto coraggiosa»

    [Capa] è sempre stato più fragile di Gerda. Non è questione di coraggio, perché lui non ha fatto che lavorare sotto le bombe. È questione di forza di volontà e di controllo …
    Il paradosso è che per una donna è più facile.
    Senz’altro per una signorina come Gerda che eccelleva nel conservare i bei modi, la facciata.
    Sorridi e scherzi, conosci la tua parte, sei allenata a farlo da una vita. Quale uomo si insospettirebbe davanti a una ragazza spensierata?
    Basta apparire e fare finta di niente.
    Resistere è fare finta di niente, resistere è recitare.